Gli psichiatri: "Breivik non responsabile" Infermità mentale per il carnefice di Utoya


Questo il giudizio dei due esperti incaricati della perizia sull'uomo che terrorizzò la Norvegia lo scorso 22 luglio, quando fece esplodere una bomba nel centro di Oslo per poi spostarsi sull'isola di Utoya e sparare sui giovani di un raduno politico. Bilancio: 77 vittime. La procura: "Potrebbe evitare il carcere, ma restare a vita in manicomio"

OSLO - Anders Behring Breivik è malato, uno psicotico, quindi non può essere considerato responsabile degli attacchi del 22 luglio. Così hanno concluso gli psichiatri Synne Serheim e Torgeir Husby, incaricati di redigere la perizia sul 32enne che l'estate scorsa seminò il terrore in Norvegia, dapprima con un attacco dinamitardo nel centro di Oslo in cui morirono otto persone, poi massacrando a fucilate 69 persone sull'isola di Utoya e ferendone 151. Breivik, per gli esperti, al momento dei fatti non era in possesso delle sue facoltà mentali. Di conseguenza, va internato e non condannato al carcere.

I due psichiatri hanno consegnato stamattina il loro rapporto al tribunale di Oslo. Un documento di 240 pagine da cui dipenderà inevitabilmente il tipo di pena a cui andrà incontro Breivik. Il giudizio dei due periti solleva l'assassino da responsabilità penali, indicando l'ospedale psichiatrico quale sua destinazione. "Non abbiamo alcun dubbio sulle nostre conclusioni" ha dichiarato il dottor Torgeir Husby al suo arrivo in tribunale, dove è stato letteralmente assediato dai giornalisti.

In conferenza stampa, il procuratore Svein Holden, citando le conclusioni del rapporto, ha dichiarato che Breivik "ha sviluppato nel tempo una forma di schizofrenia paranoica. Vive nel suo delirante universo e i suoi pensieri e le sue azioni sono governati da quell'universo". Per questo, conferma il magistrato, "potrà essere condannato all'internamento, non al carcere". Ma, aggiunge un altro procuratore, Inga Bejer Engh, il trattamento mentale obbligatorio di Breivik "potrebbe essere a vita".

Il 14 novembre scorso, Breivik era apparso di fronte al giudice Torkjel Nesheim che aveva prorogato la detenzione preventiva nel carcere di massima sicurezza di Ila, a pochi chilometri dalla capitale. Breivik aveva ammesso di essere l'autore del duplice attacco ma si era rifiutato di dichiararsi colpevole, sostenendo che le sue azioni sono state "atroci ma necessarie". Per scandagliare nella sua mente, i due psichiatri lo hanno intervistato 13 volte nella prigione di Ila. "Breivik ha collaborato", ha commentato ancora il dottor Husby.

Il 22 luglio, Breivik fece esplodere un ordigno nelle vicinanze della sede del governo norvegese a Oslo. Morirono otto persone, ma si trattava "solo" di un diversivo, per concentrare l'attenzione delle forze di polizia nella zona dell'attentato, mentre lui raggiungeva l'isola di Utoya, una quarantina di chilometri a nord-ovest della capitale, dove era in corso un raduno di giovani militanti socialdemocratici. Fu il terrore. Vestito da poliziotto, Breivik avvicinò i ragazzi e iniziò a far fuoco. Furono 69 le vittime, quasi tutte giovanissime. Una volta catturato, Breivik si dichiarò "crociato contro l'invasione musulmana" e la diffusione del multiculturalismo in Europa

Il processo a Breivik dovrebbe aprirsi il prossimo 16 aprile, durata prevista intorno alle 10 settimane. Il massimo della pena previsto dalla legge norvegese per il reato di strage è di 21 anni di prigione, ma il codice lascia alle autorità il potere di tenere il detenuto dietro le sbarre fino a quando sia ritenuto pericoloso per la società. Se, come accaduto nei casi precedenti, il tribunale non sconfesserà il lavoro degli psichiatri, Breivik il carcere non lo vedrà. Entrerà probabilmente in manicomio, dove sarebbe sottoposto periodicamente a valutazioni sul decorso della malattia, sul suo stato mentale e sulla sua pericolosità. Breivik potrebbe non uscirne mai più.

Quanto auspicano le famiglie delle vittime, come hanno chiarito i loro legali. L'obiettivo, per loro, è assicurarsi che Breivik non torni mai più libero. "Qualsiasi come succeda al caso - ha detto uno degli avvocati -, non importa quale sia la conclusione, il fatto è che Breivik rimarrà recluso. Che sia considerato sano di mente dal punto di vista giuridico è un dibattito puramente psichiatrico. La cosa più importante per il mio cliente è che non sia più libero di camminare per strada".

Assolda un killer per uccidere il marito Lui si insospettisce e la fa arrestare



In via di separazione dal marito, assolda un killer per farlo uccidere ma, scoperta, finisce denunciata per tentato omicidio. La storia ha per protagonisti due professionisti della Crema-bene, lei 37 anni, lui 43. Proprio durante le complicate fasi di divorzio, e di definizione di alimenti, matura la decisione di eliminarlo. Ma fa il passo falso. Confida il progetto a un'amica. Qualche giorno dopo, il marito viene a saperlo. Superato lo choc iniziale, l'uomo varca la soglia del commissariato di polizia e racconta tutto. Daniel Segre, vice questore, dice:«Prendiamo immediatamente la decisione di fornirglielo noi il killer: quantomeno è finto. Un nostro uomo la contatta. Le dice che è pronto a tutto». Lei ci casca e inizia a pianificare il delitto, una «rapina finita male». Viene pattuita la cifra totale di 5mila euro. Quando la donna arriva al luogo pattuito per consegnare l'acconto, 2mila euro, gli agenti la bloccano mentre sta pagando «in contanti e con banconote da piccolo taglio». Come ha visto al cinema.

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Facebook: identificato il creatore del gruppo “Sosteniamo i diritti dei pedofili”


La gente ha volte non sta bene con la testa o, molto semplicemente, non ha nulla da fare che cercare di attirare l’attenzione su di sè nei modi più idioti e rivoltanti possibili. Ma, per fortuna, c’è la giustizia che fa il suo corso.
La Polizia Postale e delle Comunicazioni di Catania, coordinata dalla locale Procura Distrettuale della Repubblica, infatti, ha individuato il creatore del gruppo su Facebook “Sosteniamo i diritti dei pedofili“, creato il 24 Maggio scorso e che in poche ore, prima di essere oscurato, aveva avuto migliaia di contatti e 35 adesioni con “Mi piace“.

L’incriminato è uno studente di 20 anni, residente a Milano, che si è giustificando dicendo come si trattasse soltanto di una semplice provocazione.

Il gruppo era stato segnalato dall’associazione Meter di don Fortunato Di Noto, sottolineando come, sebbene fosse nato da pochissime ore, fosse già inondato di scritte, adesioni e commenti.

Durante una perquisizione nell’abitazione dell’indagato, disposta dalla procura di Catania, il 20enne milanese ha immediatamente confessato ai poliziotti di avere creato quella pagina per uno scherzo, ritenendosi un “Troll“.

Un “Troll“, su internet, sarebbe un soggetto che interagisce con gli altri utenti tramite messaggi fortemente provocatori, che irritato, fuori luogo o semplicemente senza senso, con la finalità di disturbare la comunicazione e fomentare gli animi.

La procura distrettuale ha indagato il ragazzo per istigazione a delinquere. Gli atti dell’inchiesta saranno trasferiti per competenza alla Procura distrettuale di Milano.

Record: la casa della sbornia





Ryan Froerer è un agente immobiliare che può tranquillamente affermare di averle viste proprio tutte nella vita. Un pò di tempo addietro, infatti, a Ryan è capitato di dover affrontare il mastodontico problema di una casa piena fino all’orlo di lattine di birra. E quando dico “fino all’orlo” vi prego di prendermi alla lettera.
Le 70.000 lattine di birra scoperte all’interno di questa casa, che potete osservare nelle immagini di questo articolo, erano ammassate ovunque fino a nascondere il mobilio.

La persona che viveva in questo sfacelo a quanto pare ha occupato la casa per otto anni, vivendo senza acqua corrente nè riscaldamento. Ironicamente, a quanto hanno raccontato i vicini il misterioso inquilino dall’esterno appariva una persona impeccabile, sempre in tempo con l’affitto e mai problematico.
“E’ stata la cosa più disgustosa che abbia mai visto”, ha dichiarato il signor Froerer: “E’ incredibile che un essere umano possa vivere così”.
Riciclare le lattine, che negli Stati Uniti produce un piccolo profitto offerto per incoraggiare all’ambientalismo, ha fruttato 800 $ (505 €). Con un semplice calcolo si può affermare che per ritrovarsi circondati da una simile quantità di alluminio occorre bere 24 birre al giorno, ogni giorno, per otto anni.

24 ore in un giorno, 24 birre in un cartone. Coincidenza?

E' SEMPRE LA STESSA STORIA CON TE. . USCIAMO INSIEME E TORNO DA SOLA/O

Il colmo per una donna?



Impiega 2 ore per per truccarsi e quando esce tutti le guardano il cu*o ..

LA CRISI SI SENTE ANCHE PER LO STATO

Se ogni bevuta fosse alla nostra salute, ora saremmo immortali.

Aspettava che finisse la pubblicità su Italia Uno.

DARREN, 'DROGATO' DI COLA: "18 LATTINE AL GIORNO"


MANCHESTER - Non provate a toccargli la sua scorta di Diet Cola (la nostra Coca Cola Light), potrebbe diventare nervoso. Stiamo parlando di Darren Jones, un 38enne che ha ammesso di essere dipendente dalla bevanda senza zucchero: «Ormai domina la mia vita. ne bevo 18 lattine al giorno». Jones, padre di due bambini, ormai vede la Cola come una vera e propria droga, tanto che se non ne beve per un pò diventa lunatico e irritabile. Ma i suoi numeri sono impressionanti: 18 lattine al giorno, che equivalgono a 42 litri a settimana; per una dipendenza che gli costa circa 3.000 sterline ogni anno. «Non posso stare senza berla, - afferma Darren - infatti i miei parenti dicono che sono insopportabile». L'uomo sostiene che il suo problema con la bevanda è peggiorato negli ultimi anni, ma è convinto che l'abuso non abbia causato alcun problema di tipo medico. Però alcuni specialisti, come il dottor Owen-Smith, lo smentiscono: «La Diet Coke contiene dolcificanti artificiali e caffeina. Entrambe sono sostanze che, se assimilate in quantità esagerate, possono creare disturbi a lungo e breve termine».

"PRONTA LA TASSA SUGLI ANIMALI". RIVOLTA SUL WEB CONTRO MONTI


ROMA - Italiani disposti a "stringere la cinghia" per uscire dalla crisi finanziaria ma non se questo va a discapito dei loro amici a quattro zampe. La sola ipotesi di una tazza sugli animali domestici sta facendo andare il tilt il web, con messaggi di fuoco scritti dai padroni di cani che non ci vedono più dalla rabbia.

Già prima della nomina di Monti come premier, è iniziata a circolare la notizia che l'Agenzia delle Entrate avesse deciso di inserire come beni di lusso gli animali domestici, così come le spese per affrontare le cure mediche necessarie in caso di malattia.
Tanto è bastato perchè il Presidente dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari, Marco Meloni, denunciasse il fatto, poco tempo fa, sulle pagine deIl Corriere della Sera, definendo gli animali da compagnia,più che un lusso, una vera risorsa psicologica e sociale per i nuclei familiari che li ospitano.
Secondo Meloni, sulle spalle di chi possiede un animale domestico gravano già abbastanza tasse, dalla riduzione delle detrazioni sulle spese veterinarie per cani e gatti all’iva, che per spese di cibo e cure mediche sarebbe arrivata ai massimi livelli. "E' l’ennesima allucinazione del fisco nazionale”, ha concluso Meloni nella sua intervista.

Gli utenti di Twitter e Facebook, invece, nelle ultime ore stanno usando parole decisamente più infuocate. Sarebbe partito proprio su Facebook, prima ancora di una comunicazione ufficiale, una catena per fermare questa "follia":

IL GOVERNO MONTI VUOLE FAR DIVENTARE IL CANE UN BENE DI LUSSO, E TASSARLO COME TALE! Primo: il cane non e' un "bene", ma fa parte del nucleo familiare...secondo: cosa facciamo, incentiviamo gli abbandoni e scoraggiamo le adozioni dai canili? Bene, Benissimo.. per favore cliccate condividi per divulgare la notizia, sta cosa è pazzesca!!!

Intanto su Twitter volano mini-messaggi come:

"iva al 22 o 23 e tasse sugli animali domestici e loro cure!va bene cosi..non sanno piu dove prenderceli!menomale c'e' monti"

oppure:

"Se Monti tasserà davvero gli animali domestici come bene di lusso vado via da questo paese che non mi rappresenta più..."

"cos'è sta storia che Monti vuole tassare gli animali domenstici perchè beni di lusso? uè Pio devoto Monti, ti sei già scordato S.Francesco?"
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